Le autorità malesi hanno afferrato una spedizione dei arowanas asiatici sul loro modo a Singapore perché non hanno contenuto i microchip dell'identificazione.
Il arowana asiatico, formosus di Scleropages, è messo in pericolo nel selvaggio ed il commercio internazionale è vietato nell'ambito della convenzione su commercio internazionale in specie in pericolo di estinzione (CITES).
Tutto pesce venduto nel commercio dell'acquario è cresciuto nella cattività, in modo da distinguere il pesce dagli esemplari che selvaggi illegali devono essere microchipped ed essere certificati ufficialmente come azione prigioniero-cresciute prima della vendita.
The Star della Malesia dice che l'uomo d'affari arabo Essam Al-Bala, che vive a Singapore e esegue il commercio maestoso del pesce in Malesia, ha avuto una spedizione del arowana 35 afferrato al nuovo anno dopo le ricerche dalle industrie della pesca funzionari di dipartimento che ha indicato che il arowana non era microchip etichettato.
Il rapporto dice che 332 dell'altro arowana che stava importando hanno passato attraverso i controlli mentre sono state trovate in per contenere i chip incastonati dell'identificazione.
Fauzidah Othman, il capo della quarantena di dipartimento delle industrie della pesca e dell'unità di salute del pesce ha detto a The Star che era illegale importare i arowanas unchipped:
«Ciascuno deve avere un numero di serie. Alcuni dei 35 hanno avuti chip, ma i numeri di identificazione non hanno abbinato quelli dichiarati nella lista di inventario.
«Soltanto 16 sono ancora vivi. Il resto non ha sopravvissuto al viaggio. Arowana è pesce sensibile.»
Il sig. Al-Bala ha detto è stato riferito da The Star come dicendo che non ha portato in pesce 332 affatto:
«Ho portato fra il pesce 270 e 280 ma soltanto 165 sono arrivato alla mia impresa di piscicoltura in Gelang Patah vivo, mentre 29 sono morto dalla negligenza.
«Gli altri 35 sono stati afferrati. Dove sono i 40 rimanenti più il pesce?»
Il arowana asiatico può vendere per le grandi somme di denaro, particolarmente nell'Estremo Oriente, in cui sono considerati spesso come gli status symbol ed incanti di buona fortuna.